Open Source

Quando Canonical camminerà con le proprie gambe?

Mark Shuttleworth

Ubuntu, a differenza di alcune distribuzioni concorrenti sul mercato, è disponibile gratuitamente in tutte le sue versioni. Recentemente, questa distribuzione ha intaccato seriamente il mercato di Red Hat e di Suse, ma non si è ancora dimostrato essere una forte prospettiva di business per la società alle sue spalle (Canonical). Shuttleworth, che ha trovato la sua fortuna eonomica vendendo a Verisign la società Thawte per 575 milioni di dollari, ha recentemente dichiarato la sua rinnovata disponibilità a continuare l’investimento personale.

Non ho alcun problema a finanziare il business per altri 3 o 5 anni” ha dichiarato in una conferenza lunedì scorso “Canonical non ha ancora raggiunto un percorso economico positivo, ma la nostra offerta è molto efficace per coloro che desiderano ridurre le proprie spese“.

Per Shuttleworth, il profitto è solo una questione di tempo, in quanto Canonical investirà nelle aree che ritiene importanti per il sistema operativo, piuttosto che ridurre lo sviluppo per muoversi verso una maggiore profittabilità.

Canonical fonda il suo business essenzialmente sulla vendita del supporto, sia verso i privati che verso le imprese che necessitano di sviluppare la propria esperienza su sistemi Linux-based.

Non ritengo possibile realizzare profitti dalla vendita del desktop” ha aggiunto Shuttleworth “Non cercheremo questa strada. Stiamo ponendo la nostra attenzione su modelli di business orientati ai servizi. Rimango convinto che è proprio questo il modello giusto per l’industria. Linux è la funzione di forza che consentirà all’industria del software l’allontanamento dai modelli che prevedono la vendita dei bit, verso una maggiore integrazione sui servizi che il software può generare”.

Ma occorre che Shuttleworth acceleri questo processo, prima che la sua organizzazione diventi estremamente pigra nell’aspettativa che “Mark finanzierà ciò che occorre”. Canonical dovrebbe iniziare presto ad autofinanziarsi, piuttosto che contare ancora a lungo sul portafoglio di Mark, per trasformarsi da un bel sogno a una concreta realtà.

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8 pensieri riguardo “Quando Canonical camminerà con le proprie gambe?

  • ma la vera domanda da porsi è : quando è che canonical inizierà a spendere un po meno soldi in marketing e più soldi nello sviluppo del software grazie al quale si fa bella?

    al momento sono solo dei parassiti del software libero.

    quello che hanno contribuito è stato un tema marrone e poco altro.

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  • I “parassiti” del software libero hanno portato + utenti di quanto non abbiano fatto TUTTE le altre distro messe insieme. Non hanno contribuito? Io uso linux x merito di canonical, vendo sistemi linux x merito di canonical (firewall, fileserver, centralini voip, un paio di mediacenter). Non sempre roba canonical ma cmq il contributo alla comunità è stato grandissimo. Se pensi che sia una cosa da poco…..

    Netbook remix è un’ottimo sistema, Moblin stesso discorso. Mi ero iscritto alla newsletter di intrepid e l’elenco dei contributori era lungo 1km. Leggi i blog in giro e tantissimi parlano esclusivamente di ubuntu, tanti impacchettano x ubuntu da sorgenti. Canonical ha 1/100 degli sviluppatori di novell e redhat. Ha 1/100 dei soldi di RH. Quelli di linuxmint hanno fatto qualcosa di meglio? PclinuxOS?

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  • io non penso che canonical sia un parassita (anche perchè non mi sembra che stia guadagnando molti soldi…) ma mi chiedo anche io se possano basare un business solo sul fatto di “far pagare di meno” senza sviluppare nulla che li caratterizzi.

    Un esempio molto banale: Sun sviluppa zfs e dice “guardate, offro la migliore soluzione per quanto riguarda i filesystems”, poi il fatto che sia opensource fa sì che altri possano eventualmente integrarlo nei loro OS, ma nel frattempo Sun ha attratto clienti e guadagnato soldi da reinvestire.

    il semplice contributo di aver attratto molti utenti a linux non porta soldi da investire se i molti utenti non pagano e Shuttleworth non potrà (vorrà?) pagare di tasca sua per sempre.

    Senza contare che tutti, Novel, RedHat, Sun, Ibm dicono di far pagare meno. Un po’ come per i cellulari, esiste una tariffa che sia in assoluto la più bassa?

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  • @ Federico
    Hai ragione… anche se hanno fatto conoscere il software libero a tanti, non è da sottovalutare

    @ Barra
    “più di tutte le altre”… non esageriamo. Il contributo alla comunità? Ha danneggiato economicamente alcuni settori di altre aziende che non hanno un miliardario che spende soldi a fondo perso alle spalle… Guardiamo cosa fa… L’innovazione è solo per Ubuntu stessa, non migliorano gnome, linux, xorg, o quant’altro… Percorrono una strada “da soli”, non come altre distribuzioni. Guardare alla percentuale di commit da parte di canonical al kernel di linux per credere… Le innovazioni vere da cui traggono beneficio tutti (ubuntu inclusa) sono stati fatti o da sviluppatori che hanno lavorato direttamente su quel progetto, o da distribuzioni che hanno migliorato il software esistente.
    Esempi?
    La schermata di avvio in caso di errore di xorg in Ubuntu… fine a se stessa… Invece sviluppatori di Fedora, Intel, ecc., hanno sviluppato un metodo migliore per *tutti*.
    Poi crea dei mostri non liberi, come launchpad, e inizia ad importare automaticamente gli account degli sviluppatori di debian, cercando di portare a se i migliori. Onestamente non mi piace.

    @vielbein
    ZFS non è libero, è opensource, non confondiamo i termini. Infatti per problemi di licenza/brevetti, non si può integrare in Linux.
    Io comunque mi fido molto di più di una azienda seria come RedHat, che si regge da se, che ha avuto riscontri positivi, e che riesce a fare denaro aiutando in maniera lodevole il software libero.

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  • @fraph24 GRAANDE!! Ma beato te che tu sei un grande! Che tu sai tutto te! Che tu fai bene solo te! Allora illuminami su una cosetta: dov’è “scritto” nella filosofia GNU che le modifche al software vanno reinserite direttamente al progetto originale? Vanno rese pubbliche e fruibili a tutti, certo! Ma chi lo dice che uno si deve sbattere per reintegrarle? E’ di sicuro una buona norma che va a vantaggio anche e soprattutto del distributore finale (in questo caso Ubuntu stessa) ma non è assolutamente obbligatoria ne per questo uno diventa il traditore degli “ideali di libertà del software libero”….
    Eppure chi fa accordi con società “nemiche” che consapevolmete e deliberatamente creano un danno tangibile alla comunità (Novell) non ricevono lo stesso trattamento (apparte un breve periodo di sconcerto iniziale…) Come mai? Come mai Ubuntu fa tanto danno? Shuttleworth v’ha azzoppato il vostro attaccante preferito? Vi ruba i soldi dalle tasche? Io attaccherei il cervello prima di dire certe cose e sarei più moderato, non credo proprio tu lavori per una delle distribuzioni che stanno “perdendo” soldi a causa di Ubuntu (e bisognerebbe anche verificare ciò). Di cretini che sparlano dal loro pulpito dorato è pieno il mondo, credo ci sia bisogno di altro….

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  • @fraph24
    “ZFS non è libero, è opensource, non confondiamo i termini.”

    non ho mai parlato di software libero.

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  • @fraph24
    ti hanno già risposto quindi non mi dilungo. Certamente il fatto che dell grazie all’accordo con canonical abbia prodotto un tools che ricompila i moduli del kernel (scheda video su tutti ma anche altri) quando si aggiorna non è un grande passo in avanti x la comunità? certamente io impiego 2 minuti a risistemare tutto, non è lo stesso x la maggior parte di chi usa un pc. I sistemi che ti ho citato (e che saranno alla base del prossimo moblin 2.0 basato su fedora) non sono un aiuto alla comunità?

    Cose banali come la nuova applet per lo spegnimento (stupidissima è vero però è carina) non sono un passo in avanti rispetto a quanto c’era prima? Canonical sviluppa con 4 gatti e non ha potere all’interno delle mainline di kernel, gnome, kde ecc (il kernel è sotto il dominio del caro linus, gnome e kde hanno i rispettivi padri ben impiantati in aziende concorrenti a ubuntu).

    Inoltre: perchè a sentir alcuni ubuntu non fa nulla di buono e al tempo stesso è la distro + usata?

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    • infatti. impossibile negarlo: ubuntu è la distro linux piú usata al mondo.

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