Miti e tempo ciclico

Dioniso: la nascita

dioniso.jpgA Zeus la cadmeia Semele generò un figlio illustre,
unitasi a lui in amore, Dioniso ricco di gioia,
lei mortale un figlio immortale, e ora ambedue sono dèi.
Esiodo (Teogonia, 940-42)

La nascita di Dioniso è molto dibattuta, ma questa sembra essere la versione più comune e accreditata: Zeus, travestito da uomo mortale, ebbe una segreta avventura d’amore con Semele, figlia del re Cadmo di Tebe. Venuta a conoscenza del tradimento, la dea Hera – sotto le sembianze di una vecchia nutrice di Semele – finse di non credere che il padre del bimbo nel grembo della principessa (incinta ormai di sei mesi) fosse proprio Zeus, a meno che la giovane non convincesse il suo amante a rivelarsi nel suo vero aspetto.

Semele seguì quel consiglio e quando Zeus rifiutò di accondiscendere, gli negò il suo letto. Furibondo, il dio allora le apparve fra tuoni e folgori in tutta la sua gloria, tuttavia la visione di tanto splendore uccise la giovane.

Fu allora che Hermes salvò il bambino: lo prese, infatti, e lo cucì in una coscia di Zeus, dove egli poté maturare per altri tre mesi venendo poi alla luce. Per questo motivo Dioniso è detto nato due volte o anche il fanciullo della doppia porta.

Il mito della nascita dalla coscia fa pensare all’invenzione ateniese sul modello della famosa nascita dalla testa: Pallade Atena che balza fuori dal capo di Zeus. Dioniso ha una natura androgina che contrasta con la sua forza generatrice maschile, ma ribadisce il suo essere ambiguo e doppio, l’alterità.

Dioniso è il dio degli opposti: maschio-femmina, bambino/adulto, cacciatore e vittima, dio del fuori, che si sottrae con il suo corteo a ogni strutturato ordinamento civile, mentre preferisce come suo habitat ciò che è senza luogo, come il mare o le radure boscose o la montagna.

Un pensiero su “Dioniso: la nascita

  • Michelangelo Merisi ha saputo magistralmente raffigurare la sublime alterità del grande Dioniso.

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