Scrittura

I diritti della Valle di Àtopon a favore dei bambini onco-ematologici

peter.jpgOggi sono stato a trovarli, gli angeli dell’Associazione Peter Pan ONLUS, in via S. Francesco di Sales a Roma. E seppure in un paio d’ore abbiamo parlato di famiglie distrutte dal dolore della malattia, di bambini travolti da uno spietato e ingiusto destino, quando sono uscito ho provato in me una sensazione di arricchimento spirituale e di umana pienezza. È un lavoro difficile, quello dei volontari dell’associazione, ma se non ci fosse per queste famiglie sarebbe il buio più completo.

Nella casa di Peter Pan vengono ospitati i bambini e i familiari per tutta la durata delle cure dei loro figli presso l’ospedale. Nelle aree comuni possono cucinare, mangiare e passare il tempo insieme, venendosi così a creare una solidarietà collettiva tra gli ospiti che mantiene aperta una finestra sulla vita.  Sono infatti questi i momenti in cui un genitore viene colto da una comprensibile cieca disperazione che rischia di annientare la propria volontà e la speranza di vivere.

Ecco allora che interviene l’Associazione Peter Pan che accoglie queste famiglie, mettendo a loro disposizione una casa comune in cui possono trascorrere i periodi di cura accanto ai loro piccoli senza dover affrontare le impossibilità economiche che in taluni casi diventano insormontabili. In questi spazi possono vivere confortati da un’assistenza mossa soltanto da sincere espressioni di solidarietà, ricreare l’ambiente familiare anche durante la sofferenza e, soprattutto, costruire la speranza.

La Casa di Peter Pan (quella che ho visitato a Trastevere) è riservata all’accoglienza dei bambini ricoverati presso il reparto di Oncologia dell’Ospedale Bambino Gesù e vicino a questa struttura ne esiste un’altra inaugurata lo scorso novembre per ampliare l’ospitatilità delle famiglie che provengono da questo Ospedale. In Via di Vigna Fabbri c’è invece la Seconda Stella di Peter Pan che è dedicata all’accoglienza dei bambini onco-ematologici del Policlinico Umberto I°. Esistono quindi tre “case” a supporto di due ospedali romani.

peter2.jpgSe non ci fosse la Casa di Peter Pan, questi bambini vivrebbero in una corsia d’ospedale per tutto il tempo delle terapie; i loro genitori dormirebbero nelle macchine parcheggiate sulle pendici del Gianicolo; i fratellini sarebbero lasciati a casa alla cure di chi può o di chi vuole occuparsi di loro. La Casa di Peter Pan è un porto sicuro nella tempesta della malattia, dove ritrovare calma, serenità e affetti.

È per questi motivi che, scoprendo l’esistenza di tali persone, oggi sono uscito arricchito dal loro incontro. Ed è per questi motivi che ho deciso di devolvere tutti i diritti di vendita del mio libro La Valle di Àtopon a favore dell’Associazione Peter Pan ONLUS. La Valle di Àtopon rappresenta una storia di adolescenti alla ricerca di una soluzione d’amicizia e d’amore. Mi auguro in tal modo che tutti i giovani a cui verrà presentato il libro possano partecipare alla solidarietà dei volontari dell’Associazione e aggiungere un contatto a coloro che soffrono, al fine di concorrere alla realizzazione di una coscienza sociale sempre più ampia.

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