Miti e tempo ciclico

Atena: la sempre vicina

Atena è donna, ma è come se fosse uomo.

Non ebbe mai madre, quindi le manca persino quel sentimento femminile che unisce la figlia alla madre. Dall’inizio è stabilito che ella appartiene sempre e interamente al padre. “Il mio cuore è in tutte le cose per l’uomo (eccetto che nel vincolo matrimoniale)“, così si esprime Atena nelle Eumenidi di Eschilo.

Eppure Atena è di sesso femminile, e altro non potrebbe essere in quanto il suo campo d’azione si estende molto aldilà del campo di battaglia, fino al regno dell’azione chiaramente intuita, afferrata da un guizzo di istinto, captata al volo da semplici indizi: tutti elementi, questi, di una pura femminilità.

Atena ha la chiarezza del giorno: le è estraneo tutto ciò che che ha il sapore del sogno, della nostalgia e del languido. D’altronde rappresenta quella guida spirituale verso tutto ciò che è un agire vittorioso e ne illumina e incoraggia il cammino. Più di ogni uomo Atena è in grado – con la sua austerità e tenacia – di perseguire la sua volontà. Non conosce sentimento nè sacrificio nè godimento: la sua realizzazione è il presente immediato, l’azione come pienezza e perfezione.

La donna Atena non è l’amante o la madre, non la danzatrice o l’amazzone, bensì la donna dotata di saggezza e industriosa creatività.

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